I film di Checco Zalone
Negli ultimi quindici anni, Checco Zalone è diventato uno dei volti più riconoscibili (e amati) del cinema italiano. Con la sua comicità apparentemente leggera ma in realtà molto lucida, ha conquistato milioni di spettatori, battendo record di incassi e raccontando in modo originale vizi, abitudini e contraddizioni del nostro Paese
Dietro il nome d’arte Checco Zalone c’è Luca Medici, pugliese, laureato in giurisprudenza e musicista. Un mix inaspettato che forse spiega la profondità nascosta dietro le sue battute semplici e dirette. Dopo il successo televisivo con “Zelig”, Checco è approdato al cinema nel 2009 e da allora non si è più fermato
Vediamo insieme quali sono i suoi film, che hanno segnato un’epoca e che ancora oggi fanno ridere… e pensare

- Cado dalle nubi (2009)
E’ il debutto cinematografico di Zalone, una commedia fresca, genuina, che gioca sui cliché nord-sud ma lo fa con ironia e affetto. Il protagonista, Checco, è un cantante neomelodico pugliese che si trasferisce a Milano in cerca di successo e amore. L’impatto culturale tra il suo mondo e quello della famiglia della ragazza che gli piace è fonte di gag irresistibili. Ma non manca una riflessione leggera sull’omofobia, sull’integrazione culturale e sulle differenze sociali
- Che bella giornata (2011)
Con il secondo film, Checco Zalone si consacra. Il protagonista stavolta è una guardia giurata “particolare” con il sogno di entrare nei Carabinieri. Viene però coinvolto, a sua insaputa, in un piano terroristico. La comicità è al servizio di una narrazione che gioca con il tema della sicurezza, delle paure collettive e del rapporto con l’Islam. La forza del film sta nella leggerezza con cui affronta temi delicati, senza moralismi ma con un’ironia mai banale - Sole a catinelle (2013)
Qui Checco Zalone interpreta un venditore porta a porta in crisi, padre affettuoso ma un po’ cialtrone, che promette al figlio una vacanza da sogno se prenderà tutti dieci a scuola. Il figlio ci riesce, e così parte un viaggio improbabile tra disastri economici, equivoci e incontri bizzarri. Il film è una fotografia dell’Italia post-crisi del 2008: famiglie che tirano avanti, illusioni di benessere, precarietà mascherata da ottimismo

- Quo vado? (2016)
Il vero boom. Qui Checco Zalone interpreta un impiegato pubblico che farebbe qualsiasi cosa pur di non rinunciare al suo “posto fisso”. Dalle nevi del Polo Nord alle riserve africane, pur di conservare il contratto a tempo indeterminato, affronta sfide assurde e situazioni grottesche. La satira è pungente: il film riflette sul mito (tutto italiano) della sicurezza economica, sul contrasto tra generazioni, sull’immobilismo e sull’adattamento. Il tutto con un’ironia coinvolgente e un ritmo comico davvero riuscito - Tolo Tolo (2020)
Con Tolo Tolo, Checco cambia registro. Rimane la comicità, ma il tono è più riflessivo. Il protagonista è un imprenditore fallito che, per sfuggire ai debiti, si rifugia in Africa, da dove poi si ritrova a intraprendere il viaggio migratorio inverso, verso l’Europa. Il film ha diviso il pubblico: c’è chi l’ha trovato coraggioso e chi l’ha accusato di essere poco incisivo nel trattare un tema così importante
I film di Checco Zalone funzionano così bene perché parlano a tutti noi. Non ci sono barriere culturali, regionali o generazionali. La comicità di Zalone è popolare nel senso più autentico del termine: semplice, ma mai sciocca; diretta, ma non superficiale. Riesce a far ridere di noi stessi, dei nostri difetti e delle nostre abitudini, senza farci sentire giudicati