Cuocere gli arrosticini
Se amate la carne, c’è una cosa che dovete assolutamente provare almeno una volta nella vita: gli arrosticini abruzzesi. Non parlo di spiedini qualsiasi, ma di piccoli capolavori di semplicità e gusto che racchiudono tutta l’anima rustica dell’Abruzzo. Una regione montuosa e selvaggia che ha saputo trasformare la carne ovina in un rito conviviale e irresistibile
Gli arrosticini tradizionali sono spiedini di carne di pecora (ma se ne trovano anche di castrato, agnello, manzo, maiale o di fegato), tagliata a cubetti regolari e infilata su bastoncini lunghi e sottili. Vengono cotti alla brace, su una griglia stretta e lunga chiamata fornacella o canaletta — progettata apposta per questi piccoli spiedi
Gli arrosticini nascono come piatto povero dei pastori, che usavano la carne di pecora più vecchia o dura
La loro forza sta nella semplicità: niente marinature, niente spezie complicate. Solo carne, fuoco e sale. Ed è proprio questo a farli esplodere in bocca: la carne ovina, saporita e leggermente grassa, si abbrustolisce ai bordi mantenendo un cuore tenero e succoso. Il grasso si scioglie e caramellizza, sprigionando un profumo che ti fa venire fame anche se hai appena finito di mangiare

Gli arrosticini non si mangiano da soli. Sono un cibo da compagnia, da gustare con le mani, uno dopo l’altro, in fila, mentre bevi un Montepulciano d’Abruzzo o una birra fredda e ridi con gli amici. La tradizione vuole che se ne mangino a dozzine, senza troppi complimenti. E vi avverto: uno tira l’altro, senza pietà
In Abruzzo, si trovano ovunque: nelle sagre, nelle trattorie, nelle macellerie che li preparano freschi. E da qualche anno si trovano anche nei supermercati della grande distrubuzione e quindi praticamente in tutta Italia; inoltre online si trovano diverse maellerie abruzzesi che ve li spediscono direttamente a casa
Esistono arrosticini “fatti a mano”, con pezzi tagliati irregolarmente, e versioni “industriali”, più uniformi. I veri intenditori preferiscono i primi
Se avete un giardino o un balcone, procuratevi una fornacella, accendete il carbone e preparatevi a vivere una delle esperienze carnivore più sincere e appaganti che l’Italia possa offrire
Ecco come prepararli nel modo tradizionale (fornacella a carbone)
- Prepara il carbone con una “ciminiera” e, quando non ci sono più fiamme vive versalo nella fornacella
- Disponi gli arrosticini sull’apposita canalina della fornacella, facendo attenzione che la carne si trovi sopra la brace e le estremità degli spiedini di legno sui bordi esterni per non farli bruciare
- Cuoci gli arrosticini per pochi minuti per lato, girandoli frequentemente per garantire una cottura uniforme. Il tempo varia a seconda della dimensione dell’arrosticino (generalmente 2-5 minuti per lato). Dovrebbero risultare dorati e leggermente croccanti fuori, ma morbidi e succosi dentro
- Durante e dopo la cottura sala gli arrosticini (non prima, per evitare che la carne perda i suoi succhi e diventi secca)
- Buon appetito 🙂