Prato di trifoglio nano, facile e con poca manutenzione!
Prato con trifoglio nano: perché sempre più persone lo scelgono
Fino a un paio d’anni fa, se mi avessero detto di seminare il prato con il trifoglio nano, avrei storto il naso. E invece oggi lo consiglio a chiunque voglia un giardino bello, resistente e… con meno sbattimenti. Sì, perché il trifoglio nano ha rivoluzionato il mio rapporto con il prato. Ecco perché…
Meno manutenzione (finalmente!)
Una delle prime cose che ho notato è che il trifoglio nano cresce meno in altezza rispetto al classico prato all’inglese. Tradotto: meno tagli da fare, e chi ha mai tempo per tagliare l’erba ogni settimana? In primavera lo tengo sotto controllo con il tagliaerba ogni 2-3 settimane, poi d’estate rallenta un sacco da solo
Non soffre la sete
Vivo in una zona dove d’estate piove poco e il sole picchia forte. L’erba normale diventava secca e giallognola già a giugno. Da quando ho seminato il trifoglio nano, il prato resta verde anche con pochissima acqua. Non è immortale eh, ma sicuramente è molto più resistente alla siccità
Piace alla natura
Il trifoglio attira api, bombi ed altri impollinatori. Magari per qualcuno è un problema, ma io lo trovo molto bello: dà l’idea di un prato vivo, non finto. E poi i fiorellini bianchi che compaiono qua e là sono piccoli e delicati, per niente invadenti. E, se avete delle tartarughe di terra, lo apprezzeranno moltissimo (il trifoglio è uno dei cibi che preferiscono)
Stop ai concimi chimici
Il trifoglio nano fissa l’azoto nel terreno, quindi si “autoconcima”. Questo significa che non serve usare fertilizzanti per mantenerlo bello verde. Una svolta, sia per il portafoglio che per l’ambiente
Calpestabile e morbido
Lo calpestiamo ogni giorno, ci gioca il cane, ci stendiamo con gli asciugamani in estate: regge bene tutto. Non è una moquette perfetta tipo campo da golf, ma ha un aspetto naturale, fitto e accogliente